I cavalieri Templari a Moncalieri: storia, leggende ed eredità

Cenni storici

Nella lunghissima storia di Moncalieri, l’ordine dei cavalieri Templari ha giocato un ruolo di primo piano. Le testimonianze della loro presenza risalgono addirittura a prima della fondazione ufficiale della città, e fanno di Moncalieri uno dei primi insediamenti templari in Piemonte. Conosciamo meglio alcuni particolari sull’ascesa e la caduta di questo corpo militare e religioso e sulla sua attività a Moncalieri attraverso i secoli.

Chi erano i Cavalieri Templari?

I cavalieri Templari, il cui nome ufficiale è Poveri Compagni d’armi di Cristo e del Tempio di Salomone, nascono intorno al 1119 in Terra Santa, durante l’epoca delle Crociate. È in quel periodo che un gruppo di soldati decide dai Canonici regolari del Santo Sepolcro di Gerusalemme, corpo istituito da Goffredo di Buglione dopo la presa di Gerusalemme nel 1099, con lo scopo di offrire protezione ai tanti cristiani che decidevano di intraprendere il pellegrinaggio nei luoghi della vita di Gesù.

Grazie al supporto di figure influenti, tra cui il teologo Bernardo di Chiaravalle, l’ordine adotta una regola monastica nel 1129 e inizia a combinare la vita religiosa con l’impegno militare. La loro duplice identità di monaci e guerrieri rappresentava un’assoluta novità per l’epoca, non priva di controversie che hanno portato ad accesi dibattiti sulla natura e sulle azioni dei confratelli.

Con il passare del tempo, i Templari hanno affiancato alle imprese militari molte altre attività, dalla proprietà terriera al commercio e alla finanza, gestendo i beni dei pellegrini e dei nobili europei. Sono stati tra i primi, infatti, a costituire un vero e proprio sistema bancario.

La rivalità con il re di Francia Filippo il Bello, interessato a mettere le mani sulle numerose proprietà e ricchezze dell’ordine per sfuggire ai propri debiti, scatena una crisi che porterà, agli inizi del XIV secolo alla fine dei Poveri Compagni d’armi.

I Templari vengono arrestati e condannati al rogo con accuse di eresia, sacrilegio e altri crimini. A seguito del Concilio di Vienne del 1310, dopo processi sommari e spesso basati su confessioni estorte con la tortura, l’ordine viene soppresso con la bolla papale Vox in excelso emanata da Papa Clemente V nel 1312.

La presenza dei Templari a Moncalieri

Le prime tracce ufficiali dei cavalieri nel territorio di Moncalieri risalgono al 1196, anno in cui il vescovo di Torino Arduino di Valperga affida loro la cappella e l’ospedale di Sant’Egidio, oltre alla realizzazione del primo ponte sul Po di cui poi avrebbero curato la difesa e l’amministrazione.

La residenza dei Templari, la mansio di Sant’Egidio, è stata quindi la prima in Piemonte, anticipando quelle di Torino e Asti istituite nel 1203. Il ponte, invece, era molto probabilmente un semplice attraversamento composto da una serie di barche, per divenire poi intorno al 1255 una struttura in pietra a sei arcate poggiata su otto piloni. Dotato di due torri di guardia, il ponte contribuisce ad aumentare la sicurezza delle rotte commerciali grazie alla sorveglianza dei soldati. Viene subito chiamato “il ponte dei cavalieri” ed è dedicato a San Giovanni Nepomuceno, protettore dei pescatori, la cui effige svettava su una delle due torrette.

Non è possibile definire con precisione l’esatta collocazione della mansio e del primo attraversamento. I cambiamenti nell’alveo del Po hanno trasformato nei secoli la natura del paesaggio, ma i documenti ufficiali certificano in modo indiscutibile la presenza del corpo militare e religioso nell’area.

Gli altri possedimenti dei Templari

Il legame dei confratelli con la zona si esprimeva anche attraverso una ricca attività agricola su vasti territori intorno a Moncalieri che spaziavano nei borghi che oggi corrispondono a Testona, Trofarello, Santena, Villastellone, La Loggia, Vinovo, Candiolo, Nichelino e fino a Stupinigi.

Il contributo all’agricoltura dei monaci è stato notevole, con l’introduzione di nuove tecniche di coltivazione, e lavori per migliorare l’irrigazione e favorire lo sviluppo di allevamenti. Oltre a contribuire allo sviluppo economico dell’area, i possedimenti dell’ordine erano luoghi di rifugio per pellegrini e viandanti che potevano trovare ospitalità per la notte e protezione dai banditi.

Il Castello della Rotta e le sue leggende

Un luogo emblematico legato alla presenza dei Templari nei dintorni di Moncalieri è il Castello della Rotta. Questo antico maniero al confine con Carignano, sorge dove un tempo si trovava una fortificazione di origine romana. Nel corso del XII secolo assume una rilevante funzione strategica per il controllo delle vie di comunicazione e delle attività economiche nella zona.

Dopo la fine dell’ordine, il Castello è passato nella proprietà di altre organizzazioni religiose e di diverse famiglie della zona. Il suo nome, “Rotta”, deriverebbe secondo alcune interpretazioni dalla sconfitta militare subita da Tommaso di Savoia contro l’esercito francese nel 1639.

Oggi, il forte è circondato dalla fama spettrale di luogo tra i più infestati d’Italia. Sarebbero numerosi infatti gli avvistamenti di fantasmi nei dintorni del castello, incluso quello di un cavaliere che si aggirerebbe la notte alla ricerca della sua amata morta suicida, tra leggende e suggestioni che alimentano la reputazione di Moncalieri come città dal grande fascino misterioso.

L’eredità dei Templari oggi

La leggenda dei Poveri Compagni d’armi di Cristo e del Tempio di Salomone continua ad affascinare moltissime persone ancora oggi. Romanzi e film hanno diffuso interpretazioni fantasiose sui loro compiti, tra esoterico mistero e tesori inimmaginabili nascosti in giro per il mondo, incluso il Santo Graal.

Una lettura più fedele alla storia ci insegna che l’ordine ha contribuito allo sviluppo di diverse zone d’Europa, incluso il territorio di Moncalieri. L’eredità dei confratelli ha lasciato un’impronta profonda, e se l’originario ponte dei cavalieri non esiste più, il nome è stato tramandato fino a oggi in uno dei luoghi simbolo della città.

Il ruolo dei Templari a Moncalieri viene ricordato con rievocazioni storiche e omaggi di ogni tipo. Lo spettacolo di luci di Natale, per esempio, sottolinea l’importanza dei cavalieri in città attraverso alcune spettacolari proiezioni luminose sul ponte e nel videomapping che anima piazza Vittorio Emanuele II.

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