Porta Navina di Moncalieri: testimone silenziosa della storia
Cenni storici,Curiosità su Moncalieri
Lo sai che un tempo Moncalieri era abbracciata da una cinta di mura? In passato, la città aveva la struttura tipica del borgo medievale, con alte fortificazioni e quattro porte per regolare gli ingressi in corrispondenza dei punti cardinali. Con il passare dei secoli, le esigenze di difesa sono cambiate e con esse il paesaggio urbano.
Ai giorni nostri, una delle poche tracce rimaste dell’antica conformazione è Porta Navina, affacciata su quella che oggi è piazza Caduti per la libertà. Conosciamo meglio la storia della porta e le varie trasformazioni che l’hanno interessata nel corso dei secoli.
Origini e funzione strategica delle porte di Moncalieri
Le origini medievali di Moncalieri avevano reso necessaria la costruzione di mura di cinta per proteggerla da attacchi e incursioni. Le quattro porte poste lungo i muraglioni regolavano gli accessi e i traffici commerciali del borgo, già all’epoca tra i più vitali in Piemonte.
A partire dal XVI secolo, la maggiore presenza della famiglia sabauda in città conduce a una serie di cambiamenti e allo smantellamento dell’originario impianto medievale. Il Castello Reale passa da essere una fortificazione di difesa a una residenza di piacere per gli svaghi di corte. Le mura vengono rimosse per fare spazio a ville e giardini, e un destino simile spetta ai quattro passaggi di ingresso.
Porta Navina è l’unica superstite di quei varchi medievali. Il suo nome originale era Porta Mediolanensis, o milanese (le altre tre erano Rivigliasca, Taurinensis e Piacentina), e costituiva l’accesso da ponente al borgo. Posta vicina al porto fluviale, aveva una notevole importanza commerciale e militare, punto nevralgico per il transito di merci e persone.
Proprio per la sua vicinanza al fiume, la porta ha assunto poi il nome di Navina, in corrispondenza del Borgo Navile che ospita il porto.
L’evoluzione architettonica di Porta Navina nel tempo
Nel corso dei secoli, la porta è stata interessata da numerose modifiche e restauri. Le prime trasformazioni risalgono ai secoli XV e XVI, quando la struttura originaria viene ampliata e abbellita per conformarsi allo stile dell’epoca. L’aspetto attuale del varco si deve a successivi interventi realizzati nella metà del XIX secolo, quando viene aggiunta una loggia con quattro archi che le ha conferito l’eleganza neoclassica che ancora oggi possiamo ammirare.
Facciamo una rapida rassegna delle opere di modifica più significative. Cominciamo dal 1560, anno in cui, in vista delle nozze di Emanuele Filiberto con Margherita di Valois, il Consiglio comunale delibera una prima riedificazione dell’antica porta. Passiamo quindi al 1619, quando la facciata viene ricostruita per celebrare le nozze di Vittorio Amedeo I con Cristina di Francia, nota come Madama Cristina. Un altro cambiamento rilevante risale al 1863, quando, su ordinanza del sindaco Mombello, viene aggiunto l’attico e sostituite le lapidi latine con due iscrizioni in italiano, inneggianti all’Unità d’Italia e riassuntive della storia di Moncalieri.
Simboli e memorie sulla porta
Le principali testimonianze storiche presenti sulla porta sono due. La prima è la lapide che commemora l’eccidio di Testona del 1228, evento cruciale che portò alla nascita della moderna Moncalieri. La seconda è un altorilievo, su disegno dello scultore Luigi Amateis e realizzato grazie a una sottoscrizione popolare nel 1878, installato nel 1885 a sostituire l’affresco che raffigurava lo stemma della città. La scena immortalata raffigura la firma del Proclama di Moncalieri del 1849 da parte di Vittorio Emanuele II, un momento significativo per il Risorgimento e la nascita del Regno d’Italia.
L’orologio e l’illuminazione notturna
Per l’ultimo intervento rilevante che ha definito l’aspetto attuale della struttura dobbiamo andare avanti nel tempo fino al 1912. È il momento in cui il Comitato dei festeggiamenti di Sant’Egidio dona al Municipio un orologio da collocare sull’arco centrale della Porta Navina, a condizione che la città si occupasse dell’installazione e della manutenzione. Dotato di quadrante trasparente e di illuminazione, l’orologio permetteva la lettura anche nelle ore notturne, fornendo così un utile servizio alla cittadinanza e alle persone in visita.
Utilizzi e trasformazioni nel tempo
Nel corso dei secoli, Porta Navina ha assunto diverse funzioni. Alla sinistra dell’arco, esisteva una piccola costruzione destinata a camera di deposito dei defunti provenienti dalla campagna, in attesa di sepoltura nel cimitero comunale, una pratica poi abolita per motivi igienici nel 1879. Al suo posto si installa una drogheria, mentre la tettoia per la sosta dei carri funebri al di fuori del deposito viene sostituita da un terrazzo. La guardiola alla sinistra dell’arco ospita adesso la sede della Pro Loco di Moncalieri, continuando la tradizione di utilizzo comunitario della struttura.
Oggi, Porta Navina domina piazza Caduti per la Libertà e l’Indipendenza, uno dei principali snodi del traffico urbano di Moncalieri. Passando sotto l’arco e percorrendo la ripida rampa di accesso, si entra nel cuore del centro storico, dove le strade conservano l’antico tracciato medievale. La porta costituisce ancora uno dei luoghi iconici della città che si illuminano ogni anno durante il periodo natalizio in uno spettacolo di luci e animazioni. Porta Navina non è solo un monumento, ma anche un luogo vivo e integrato nella vita cittadina.
La foto di copertina è di Fabrizio Fasano.
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