Moncalieri, il Po e i suoi ponti

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La storia di Moncalieri è da sempre legata alla sua posizione strategica lungo il Po. La vicinanza al fiume ha reso la città un avamposto strategico di grande importanza nell’organizzazione difensiva e commerciale del territorio. I ponti di Moncalieri rappresentano una testimonianza evidente della relazione tra il borgo e il corso d’acqua.

Oggi, lungo un tratto di poche centinaia di metri, Moncalieri ospita cinque opere principali: due stradali, un doppio attraversamento ferroviario e il passaggio della tangenziale. Diversi per struttura, funzione e storia, questi ponti incarnano l'evoluzione ingegneristica e il cambiamento della città nei secoli.

Il Po e le origini di Moncalieri

Il Po ha avuto un’influenza notevole nella storia di Moncalieri sin dalle sue origini. Il primo insediamento urbano nella zona aveva il suo epicentro a Testona. Lì, già nel X secolo, ci sono testimonianze della presenza di un villaggio, epicentro di rotte commerciali e vie di comunicazione.

A partire dal 1227, per ovviare alle rivalità con Asti e Chieri e alle battaglie che provocano, viene deciso di spostare la sede degli interessi di Testona verso il Po, dove oggi sorge la moderna Moncalieri. Una scelta dall’alto valore strategico, per avvicinarsi alla grande via d’acqua e alle colline che garantivano una difesa più semplice del territorio. È l’inizio del rapporto tra Moncalieri e il Po.

I ponti nel Medioevo: i Templari e i primi attraversamenti

Le prime testimonianze di ponti a Moncalieri risalgono all’XI secolo. All’epoca, i cavalieri Templari, a cui i vescovi di Torino avevano donato la cappella e l’ospizio di Sant’Egidio per consolidare la loro presenza sul territorio, gestivano una struttura in legno e barche sul Po. Si trattava di un primo attraversamento rudimentale, ma già cruciale per i traffici e i collegamenti tra le due sponde per far transitare merci e persone.

Secondo i documenti storici, nel 1284 erano già presenti due ponti distinti: uno sulle acque e l’altro sull’alveo asciutto, utilizzati per superare le ampie anse del fiume. Crolli e distruzioni erano all’epoca molto frequenti a causa delle inondazioni. Nel 1425 e nel 1454 si susseguono due interventi di ricostruzione radicale per ripristinare gli attraversamenti.

Nel 1585, il fiume cambia definitivamente il suo corso, allontanandosi dalla città e segnando la fine dell’importanza strategica di Borgo Navile, il porto fluviale ai piedi del centro di Moncalieri.

La ferrovia e il ponte di epoca albertina

L’Ottocento fu un secolo di grandi trasformazioni per Moncalieri e i suoi ponti. Con la costruzione della ferrovia Torino-Genova nel 1848, uno dei primi snodi ferroviari in Italia, si rende necessario un nuovo ponte per consentire il passaggio dei treni.

Dopo circa un secolo, ormai deteriorato e obsoleto, il collegamento viene sostituito nel 1939 da un nuovo progetto che subisce forti rallentamenti a causa della seconda guerra mondiale. Nel 1944 l’opera in costruzione viene bombardata e distrutta. Per ovviare al problema si progetta una struttura provvisoria in legno e ferro, e poi, nel 1949, nasce finalmente il nuovo ponte ferroviario, che viene raddoppiato negli anni ‘70 in concomitanza con la realizzazione della stazione Lingotto di Torino.

Il ponte dei Cavalieri Templari

Abbiamo già accennato alla fondamentale presenza dell’Ordine Templare sul fiume. Erano loro a gestire il primo rudimentale attraversamento alla fine del XII secolo, furono loro, nel 1255, a inaugurare il primo ponte in pietra dedicato a San Giovanni Nepomuceno, protettore dei pescatori.

Noto anche come ponte dei cavalieri Templari, è uno dei simboli della città, testimonianza del rapporto con il fiume e del valore strategico dei corsi d’acqua nello sviluppo urbano. Nel corso della sua lunga storia ha subito diverse trasformazioni, a partire dal XIV secolo quando passa sotto il controllo dei cavalieri gerosolimitani. Esondazioni e crolli hanno portato a diverse ricostruzioni durante i secoli per mantenere attiva l’importante rotta di collegamento con Genova e la Francia.

Nel 1700 si realizza un prolungamento fino quasi a Porta Navina, mentre tra il 1880 e il 1882 viene rinforzato in muratura, assumendo tratti più moderni. Il 31 maggio 1939, però, le vibrazioni del vicino attraversamento ferroviario provocarono un crollo che ha segnato una delle pagine più tragiche di Moncalieri, con la morte di 9 persone e 18 ferite.

La ricostruzione subisce notevoli ritardi a causa della seconda guerra mondiale. In un primo momento si decide di ovviare con un attraversamento mobile costituito da barche. Solo nel 1945 si riesce a edificare un nuovo ponte più a sud rispetto alla sede originaria, con una struttura a quattro arcate e cinque piloni. Per mantenere intatta la tradizione, l’opera è dedicata ai Cavalieri Templari, come nell’antichità. Oggi è uno dei luoghi iconici della città, protagonista tra le altre cose degli spettacoli di luci che accendono Moncalieri durante le feste natalizie.

I ponti moderni: nuove esigenze e infrastrutture

Con il boom industriale degli anni Sessanta e Settanta, Moncalieri deve affrontare un aumento esponenziale del traffico, sia di persone che di merci. Il ponte dei Cavalieri, ormai insufficiente, viene quindi affiancato da una nuova infrastruttura lì dove sorgeva il passaggio originale crollato nel 1939, inaugurata nel 1970 e in seguito dedicato ai Martiri di Timișoara, in memoria delle vittime della rivoluzione rumena contro il regime comunista.

È dello stesso periodo il ponte della tangenziale, parte della sopraelevata che collega Moncalieri a Torino, progettato per rispondere alle esigenze di un traffico sempre più intenso e inserito nella “Radiale”, una delle principali vie di accesso alla città da sud. La sua realizzazione ha richiesto la distruzione di parte del vecchio Borgo Mercato, un’area storica sacrificata in nome della modernità.

Il Po come simbolo e risorsa per Moncalieri

Oltre a rappresentare una sfida ingegneristica e urbanistica, il Po ha sempre avuto un significato simbolico per Moncalieri. Il fiume, con le sue acque lente e maestose, ha plasmato l’identità della città, influenzandone lo sviluppo economico e culturale.

I barcaioli del Po, che salvarono vite durante il crollo del 1939, sono un esempio del profondo legame tra la comunità locale e il fiume. Ancora oggi, la vista dei ponti di Moncalieri dal Parco delle Vallere o dalla collina offre uno spettacolo che racconta secoli di storia, fatica e ingegno umano.

 

La foto di copertina è di Fabrizio Fasano.

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