Moncalieri e Casa Savoia: un legame lungo secoli

Cenni storici

Il legame tra Moncalieri e Casa Savoia fa parte del tessuto stesso della città. Sviluppato nel corso di ottocento anni, questo rapporto unisce storia, politica, cultura, costume e arte. Dalla fondazione del Castello fino ai momenti cruciali del Risorgimento italiano, la presenza della famiglia reale e la vicinanza con Torino hanno avuto un impatto determinante sull’evoluzione di Moncalieri e sulle vicende locali.

Le origini: l’arrivo dei Savoia a Moncalieri

Moncalieri entra nell’orbita dei Savoia nel 1272, quando Tommaso III di Savoia si stabilisce in Piemonte con l’obiettivo di riconquistare i territori perduti a favore dei marchesi di Monferrato. A quel tempo, il paese era un libero Comune sotto la protezione di Asti. Dopo aver conquistato il borgo, Tommaso III modifica un’antica struttura preesistente per trasformarla in una fortificazione che segna ancora oggi il profilo della città: il Castello di Moncalieri.

Inizialmente, la presenza sabauda a Moncalieri ha un’origine prevalentemente militare e risponde agli ordini di un castellano, Enrico di Rivalta, incaricato di amministrare il villaggio per conto della famiglia. Nel corso dei secoli, Moncalieri diventa un avamposto strategico per il controllo delle vie di comunicazione verso il sud del Piemonte e verso Genova.

Il Castello di Moncalieri: da fortezza a residenza reale

Il Castello Reale ha subito numerosi interventi e ampliamenti che hanno contribuito a cambiare la sua destinazione da fortificazione militare a residenza di corte. La svolta più significativa risale al XV secolo con l’arrivo di Jolanda di Valois, moglie del duca Amedeo IX di Savoia. Jolanda, figura influente e raffinata, inizia a trasformare la fortezza in un ambiente adatto a ospitare la corte ducale, con nuovi spazi per la vita sociale e decorazioni raffinate, fino a renderla una delle residenze più rappresentative del Piemonte.

Il Castello continua ad accogliere i membri della famiglia sabauda nei secoli successivi, ospitando Bianca di Monferrato, vedova del duca Carlo I, e Maria Giovanna Battista di Savoia-Nemours, reggente per il giovane Vittorio Amedeo II, e altre figure di spicco. Proprio Vittorio Amedeo II vive a Moncalieri alcuni dei momenti più drammatici della sua vita, fino alla morte nel 1732, dopo essere stato imprigionato dal figlio Carlo Emanuele III. Un episodio emblematico che testimonia le tensioni interne alla dinastia e il ruolo centrale della magione come teatro delle vicende politiche piemontesi.

L’evoluzione di Moncalieri sotto il segno dei Savoia

La trasformazione della fortezza in dimora di svago e piacere ha un impatto notevole sulla struttura intera del borgo. L’impostazione difensiva cede gradualmente il passo all’impianto architettonico che possiamo apprezzare ancora oggi. Le mura di fortificazione vengono abbattute per fare spazio a ville e giardini, lasciando la sola Porta Navina come testimonianza del passato medievale.

Nel XIX secolo, dopo una breve occupazione da parte delle truppe napoleoniche, il periodo della Restaurazione coincide con ulteriori sviluppi urbani, con la nascita del Real Collegio Carlo Alberto e importanti innovazioni tecnologiche tra cui vanno sottolineate la ferrovia (1848) e l’arrivo dell’illuminazione elettrica pubblica (1887).

Moncalieri e il Risorgimento italiano: il Proclama del 1849

Le vicende della dinastia sabauda e della storia d’Italia trovano in Moncalieri lo sfondo ideale per uno degli episodi più rilevanti del Risorgimento. Il 20 novembre 1849, Vittorio Emanuele II firma infatti nelle sale del Castello il celebre Proclama di Moncalieri, un documento redatto da Massimo d’Azeglio per invitare gli elettori a sostenere le istituzioni liberali e a riconoscere la validità dello Statuto Albertino, segnando così un passo decisivo verso la costruzione dell’Italia unita.

Il Proclama di Moncalieri rappresenta un momento di svolta per il regno di Sardegna e consolida l’immagine di Vittorio Emanuele II come sovrano riformista e lungimirante. La scelta del palazzo come sede per la firma del Proclama non fu casuale: la sua posizione, lontana dal clamore della capitale, lo rendeva un posto ideale per incontri riservati e decisioni politiche delicate.

Una residenza prediletta dalle principesse sabaude

Se Moncalieri è stato uno dei rifugi preferiti per la corte nelle vicinanze di Torino, uno dei motivi principali è il forte legame tra il Castello e le principesse. Maria Clotilde di Savoia, figlia di Vittorio Emanuele II, ha trascorso una buona parte della sua vita presso la residenza alla fine dell’Ottocento, fino alla sua morte nel 1911. La principessa, nota per il suo carattere riservato e la sua dedizione alla famiglia, ha reso la dimora un posto di quiete e riflessione, lontano dalle pressioni della vita di corte.

Anche Maria Letizia Bonaparte, nipote di Napoleone Bonaparte e vedova di Amedeo Ferdinando, vi ha dimorato a lungo nel 1926. Questi rapporti al femminile con Moncalieri hanno contribuito a rafforzarne l’immagine come un luogo caro alla famiglia reale, non solo per ragioni strategiche, ma anche per il suo valore affettivo.

Un legame indissolubile tra Moncalieri e Casa Savoia

Con la fine della monarchia nel 1946, il rapporto ufficiale con Casa Savoia si indebolisce, senza però spegnersi del tutto. Il Castello continua ad assolvere a compiti istituzionali, ed è ancora oggi sede del 1º Reggimento Carabinieri “Piemonte”, ribadendo la vicinanza della città con le forze armate.

L’ex fortificazione medievale, parte del circuito delle Residenze Reali Sabaude riconosciute Patrimonio dell’Umanità UNESCO, è ancora oggi il simbolo di Moncalieri, luogo di incontri, mostre e approfondimenti per conoscere la storia della città e di tutto il Piemonte.

Il legame con la dinastia sabauda non vive solo nel Castello, ma si respira nelle strade e nei monumenti urbani, testimonianze storiche del ruolo che Moncalieri ha avuto nella costruzione dell’identità piemontese e italiana.

Articoli correlati

<--  Scorri a destra o sinistra  -->

Tieni il passo con le ultime novità

Moncalieri ogni giorno è una scoperta: una storia antichissima, cultura e tradizioni tutte da esplorare, e un presente ricco di appuntamenti e novità. Iscriviti alla newsletter per non perdere nessun aggiornamento!

Iscrizione newsletter