Moncalieri all’aria aperta
Moncalieri è immersa in un contesto paesaggistico davvero particolare. Il borgo storico, incastonato tra il Po e la collina, vive da sempre in simbiosi con la natura in un dialogo continuo che fa parte dell’identità moncalierese. Continua a leggere per scoprire come esplorare il volto più verde e naturalistico di Moncalieri.
Percorsi a piedi
La storia e la natura di Moncalieri meritano di essere esplorate con lunghe passeggiate contemplative. Il centro cittadino è perfetto da girare a piedi fra vicoli, piazze e punti panoramici. Un vero e proprio percorso d’incanto e cultura per ammirare i monumenti e il patrimonio artistico, concedendosi una pausa di gusto in uno dei ristoranti che propongono le specialità della cucina tradizionale.
Spostandosi dal centro in direzione Torino ci accoglie il Parco delle Vallere, il luogo perfetto per dimenticare la vita urbana e immergersi tra piante, fiori e scoiattoli con lunghe camminate rigeneranti in riva al Po. La collina offre invece itinerari curati dal CAI Moncalieri che attraversano i secoli tra antichi edifici religiosi e dimore nobiliari. Per vivere a piedi la Moncalieri collinare consigliamo di partire dalle borgate di Testona e Revigliasco e risalire i pendii tra boschi e antiche cappelle con scorci di rara bellezza. Dal 2016 il territorio della Collina del Po è riconosciuto come Riserva della Biosfera MAB UNESCO grazie alla sua ricchezza naturale e paesaggistica, un motivo in più per esplorare questi meravigliosi panorami.
Piste ciclabili
Il territorio di Moncalieri offre numerosi spunti per chi ama le due ruote ed è in cerca di esperienze di cicloturismo che uniscono storia e natura. Le piste ciclabili offrono la possibilità di vivere la città in bicicletta e spingersi fino a Torino.
Il Parco delle Vallere e il lungo Po propongono itinerari pianeggianti e poco impegnativi per gustarsi una giornata di sole. Chi è alla ricerca di sfide più impegnative può avventurarsi in sella alla mountain bike su per le strade collinari e raggiungere il Colle della Maddalena, o il Santuario Maria Santissima della Neve – Rocciamelone per godersi il paesaggio dall’alto.
Un territorio da scoprire
Fiume Po
Il Po fa parte da sempre del tessuto storico e sociale di Moncalieri. La città nasce come punto di controllo e passaggio sul fiume, snodo essenziale dei commerci e dei traffici del nord ovest sin dal Medioevo. Alcune delle più importanti borgate sono nate e cresciute grazie ad attività collegate all’acqua, come borgo Navile, borgo Mercato, borgo Vittorio e borgo Aie. Lungo le sponde venivano costruiti mulini, cave di sabbia e ghiaia e approdi vitali nella vita economica cittadina.
A partire dal 1700, con lo sviluppo della rete stradale, il corso d’acqua ha perso la sua centralità commerciale per assumere una funzione soprattutto turistica e di svago, meta di abitanti e turisti. Ancora oggi i lungo Po richiamano amanti della natura e del fitness per passeggiate e jogging, mentre canoe e piccole imbarcazioni solcano le acque fluviali immerse in un contesto unico.
Parco delle Vallere
Nel triangolo di territorio compreso tra il corso del Po, il torrente Sangone e corso Trieste si sviluppa il parco delle Vallere, un’oasi verde che ha resistito all’urbanizzazione e all’avanzata industriale. La cascina settecentesca nel cuore del parco è oggi una delle sedi operative del Parco Fluviale del Po Torinese, centro di attività didattiche e corsi di formazione legati a temi ambientali.
Con i suoi 34 ettari, il parco nel corso del 1900 diventa la meta prediletta per il tempo libero di moncalieresi e torinesi, con spiagge, circoli di canottaggio e regate. Oggi la sua natura rigogliosa attira amanti dell’aria aperta e delle escursioni a piedi, in bicicletta o a cavallo. Inserito in un contesto meraviglioso, il parco delle Vallere offre una vista unica sulla città per ammirare il centro storico, il Castello e le colline.
Castelvecchio
L’antico castello di Testona, noto come Castelvecchio, è la meta ideale per un giro sulla collina di Moncalieri. Sede distaccata dei vescovi di Torino, il castello ha una storia millenaria. Nel corso dell’XI secolo il vescovo Landolfo ordina di rafforzarlo con una cinta di mura e una torre. Ceduto dai signori di Piossasco al vescovo Arduino di Valperga insieme al contado di Testona, nel corso dei secoli entra nei possedimenti dei conti Vagnone di Trofarello che lo elessero a luogo di villeggiatura a partire dal 1400, per poi passare ad altre famiglie patrizie. Sul torrione meridionale sono ancora visibili i diversi stemmi delle casate nobiliari che ne sono state proprietarie.
A inizio 1900 parte un importante intervento di restauro a cura dell’ingegnere Enrico Mottura. Il Castelvecchio è da anni frazionato in appartamenti a uso abitativo. La sua splendida posizione, con affaccio verso le Alpi occidentali, e la via collinare rigogliosa di vegetazione meritano l’escursione per immergersi nella storia di Moncalieri.
Le ville
I dintorni di Moncalieri pullulano di ville e residenze nobiliari edificate a partire dal XVI secolo con la conversione del Castello da luogo difensivo a dimora di piacere. Desiderose di rimanere vicine alla corte sabauda, le famiglie nobili si trasferiscono sulle alture moncalieresi. Le eleganti e sfarzose abitazioni che nascono in quel periodo hanno svolto anche un importante ruolo nella vita economica della città, con coltivazioni agricole e vigneti.
Si contano ancora oggi più di cento ville sulle dorsali e i pendii collinari. Da segnalare Villa Marini, attualmente convento dei Padri Maristi, Villa Accorsi, Villa Mayor – sede delle suore del Cottolengo –, Villa Cantamerla, Villa Lambda, Villa Bogino, Villa Cravanzana, Villa Canzio, Villa Ropolo, Villa Bogino, Villa Verdina, Villa Cigala.
Di particolare interesse per chi ama la storia nazionale e risorgimentale è Vigna Barolo. Anche nota con il nome di Villa Silvio Pellico, è stata l’abitazione del patriota italiano che qui ha trascorso gli ultimi anni di vita componendo il celebre memoriale Le mie prigioni. La Villa di fine 1700 è composta da un castelletto romantico con annessa cappella neogotica, e ospita uno dei più bei giardini d’Italia.
Da ricordare anche Villa Santa Brigida, sede nel 1500 del convento dei Cappuccini e divenuta poi dimora dei Borda, funzionari dello stato sabaudo, Villa Dellachà, anch’essa posta in un antico convento cappuccino, e infine Villa Cardinala, realizzata a metà 1700 da Bernardo Vittone, uno dei principali esponenti del barocco torinese.
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