Il Bosco del Re: il parco del Castello di Moncalieri

Il Bosco del Re è il parco monumentale storicamente connesso al Castello Reale di Moncalieri, un’oasi di straordinario valore paesaggistico, storico e naturalistico. A differenza dei giardini di molte altre residenze nobiliari, progettati in pianura per favorire la caccia o le attività agricole, questo parco si articola in un sistema di terrazze e rilievi su una superficie di circa 7 ettari con spettacolari vedute verso la pianura torinese.

La sua conformazione e le varietà floro-faunistica che ospita lo rendono un gioiello unico all’interno del panorama delle Residenze Sabaude, un luogo prezioso in cui natura, storia e architettura si incontrano nel verde.

Orari di apertura

Aperto venerdì, sabato e domenica

orari estivi:
dalle 8:00 alle 20:00

orari invernali:
dalle 8:00 alle 18:00

Scarica il regolamento del Bosco qui

Informazioni utili

COME RAGGIUNGERE IL BOSCO DEL RE

L’ingresso al Ninfeo si trova su Viale Rimembranza
L’ingresso alla Casa del Vignolante si trova in strada Santa Brigida 3

I PARCHEGGI NELLE VICINANZE:
– in via Petrarca (parcheggio gratuito), a 5 minuti a piedi dall’ingresso del Bosco e 10 minuti a piedi dall’ingresso del Castello in piazza Baden Baden
parcheggio multipiano a pagamento in via Vittorio Alfieri

Il progetto iniziale

Il progetto iniziale del parco risale al Seicento, periodo in cui Madama Cristina di Francia, reggente del Ducato di Savoia, avvia una profonda trasformazione del Castello Reale che interessa anche i giardini. A seguire i lavori è il frate carmelitano Andrea Costaguta, architetto di corte, che realizza un giardino terrazzato articolato in due sezioni: una nel cortile e una parte boscata sul primo ripiano collinare, separate da un imponente muraglione.

L’impianto iniziale segna la nascita di uno scenografico giardino di corte che combina estetica e funzionalità per inserirsi armoniosamente nel paesaggio collinare. Il ricorso alle terrazze panoramiche viene pensato per godere di una vista privilegiata sulla città e sulla campagna, con un approccio innovativo rispetto alle geometrie tipiche dello stile rinascimentale.

L’intervento di Michel Benard

Nel Settecento, durante il regno di Carlo Emanuele III, il Parco è interessato da una profonda ristrutturazione per volontà del sovrano che intende uniformarlo ai gusti tipici dell’epoca. A dettare le regole in fatto di architettura di paesaggi è il giardino alla francese con le sue simmetrie, le fontane e le decorazioni scultoree.

Michel Benard riceve l’incarico di occuparsi dei lavori. Già direttore dei Reali Giardini e progettista responsabile del parco della Palazzina di Caccia di Stupinigi, Benard realizza un giardino terrazzato, con un grande parterre formale, caratterizzato da aiuole geometriche, siepi di bosso e percorsi simmetrici.

Tra gli interventi più rilevanti dell’epoca c’è la realizzazione di un primo gradone della collina in cui viene edificato il Ninfeo, fulcro prospettico e punto di passaggio tra il giardino e il parco.

L’Ottocento: il parco paesaggistico di Vittorio Emanuele II

Nel corso dell’Ottocento si conclude la trasformazione del Parco per iniziativa di re Vittorio Emanuele II. In questo periodo, la parte collinare del giardino diventa un parco paesaggistico grazie a una serie di interventi diretti da Marcellino Roda, progettista dei giardini di corte, celebre per il suo lavoro nel parco reale di Racconigi.

A livello formale, assistiamo al superamento dei modelli francesi per abbracciare il gusto romantico e all’inglese. Il passaggio di stile comporta il superamento dei precedenti schemi geometrici a favore di una maggiore spontaneità.

Roda procede alla creazione di un lago artificiale, circondato da alberi secolari, di ampie radure erbose, boschetti e sentieri da percorrere per scoprire i giardini in percorsi sinuosi in mezzo alla vegetazione. Nasce anche la torre del Roccolo, punto di osservazione per la caccia al piccione.

Le componenti botaniche e la biodiversità

Il Parco ospita una flora variegata che forma un vero e proprio patrimonio vegetale. Il primo censimento botanico risale al 1876 per catalogare tutte le varietà botaniche presenti. La maggior parte di questo tesoro verde è ancora intatto, come i carpini bianchi disposti in filari lungo i viali che partono dal Ninfeo. Tra le latifoglie si segnalano tigli, querce farnie, aceri e frassini maggiori, mentre tra le conifere spiccano l’imponente tasso comune e i pini.

Il sottobosco è ricco di piante tappezzanti ed erbacee sciafile dal grande valore botanico e ornamentale: convallaria, aglio selvatico, pervinca, sigillo di Salomone e lunaria, oltre a narcisi, muscari e altre bulbose primaverili. Una biodiversità che contribuisce alla qualità ambientale del Parco e del territorio della Collina del Po che dal 2016 rientra nel programma “Man and the Biosphere” Unesco.

Il Bosco del Re oggi

Oggi il Bosco del Re apre per la prima volta i suoi cancelli ai visitatori, offrendo al pubblico un patrimonio paesaggistico unico. Si tratta infatti di un autentico museo a cielo aperto che conserva intatte molte delle peculiarità naturalistiche che lo hanno contraddistinto nel corso delle sue diverse epoche, con una biodiversità unica e perfettamente conservata, che va ad arricchire il polmone verde di Moncalieri.

I circa sette ettari che compongono la parte collinare del Bosco del Re contengono una rete di percorsi che in parte ripercorrono le direttrici originali inaugurate nell’Ottocento. Ogni sentiero conduce alla scoperta di panorami nascosti, scorci inaspettati e giochi prospettici tra architettura e ambiente, in un invito alla lentezza e alla contemplazione di alberi monumentali, radure fiorite, scorci panoramici e tracce del passato. Gli itinerari nel verde permettono di scoprire i tanti siti di interesse che nel corso dei secoli hanno contribuito a rendere il Parco un luogo speciale.

Il Ninfeo

Perno visivo e simbolico dell’area è il Ninfeo, progettato da Benard nel corso del Settecento per integrarsi nella prospettiva centrale tra giardino e parco paesaggistico. Realizzato con un sofisticato impianto idraulico alimentato da un canale sotterraneo di oltre 110 metri, il Ninfeo era stato concepito per stupire i visitatori e offrire ristoro durante le calde giornate estive, nonché come punto di partenza di una serie di viali.

Il lago artificiale, casa della fauna del parco

Con un’estensione di circa 1050 metri quadrati, il laghetto artificiale rientra tra le opere di trasformazione dell’Ottocento per la sosta di uccelli migratori. La passione per la caccia di re Vittorio Emanuele II porta in quegli anni a una serie di interventi per esaltare l’anima venatoria del parco. Con i suoi alberi ad alto fusto, il lago rappresenta oggi un microhabitat che accoglie diverse specie aviarie e faunistiche, tra cui volpi, tassi e scoiattoli grigi. Sono inoltre numerosissime le varietà di insetti che qui trovano la loro casa, comprese ben 27 specie di coleotteri carabidi.

La Torre del Roccolo

Come il laghetto, il Roccolo viene edificato a metà del 1800 per la pratica della caccia. Situata in uno dei punti più alti della collina, la torre viene concepita per l’avvistamento degli uccelli da passo, mimetizzata nel contesto dai numerosi tigli che la circondano.

Con una pianta circolare dal diametro di nove metri, tre piani rialzati e uno interrato, il Roccolo offre oggi una splendida vista sul Parco e sulla natura circostante attraverso le sue caratteristiche finestre a oblò.

La Casa del Vignolante

Affacciata sul laghetto, la Casa del Vignolante, anticamente nota come Vigna Pateri, è una costruzione seicentesca che conserva alcuni elementi murari risalenti al Medioevo. Ristrutturata nel corso del tempo, serviva soprattutto come base per la gestione agricola e viticola. Secondo la documentazione catastale ottocentesca, i pendii della collina erano un tempo coltivati con viti, noci, ciliegi e gelsi.

Il Bosco del Re ti aspetta

Questo incredibile giardino storico unisce arte, botanica, scienza e architettura in uno spazio da vivere attraverso passeggiate e attività all’aria aperta: con i suoi sentieri, la ricca vegetazione, i luoghi di interesse e gli incredibili punti panoramici, il Bosco del Re è una tappa da non perdere.

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